Nicoletta Tomas Caravìa
La stanza è silenziosa,
il vento sulla strada,
una nenia leggera.
Qualcuno, in altre stanze,
frantumerà i minuti,
sgranerà il rosario dei ricordi
lancerà al cielo il suo appello
muto e disperato.
Anch’io ho perduto.
C’è un monologo lento,
intermittente, la mia questua
di tregua ai colpi secchi,
pesanti della sorte.
Mi perdo in giorni
senza calendario;
inciampo in anfratti
di nebbia e parlo di me
con la mia ombra.
(luglio 2002)