Archive for aprile 2016
“Occhi pieni di giorni e settimane..”
Posted in Emozioni in versi, tagged Luiz Mary Girald on 26 aprile 2016| 2 Comments »
“Sono la ragazza cattiva della storia”
Posted in Emozioni in versi, tagged María Emilia Cornejo on 23 aprile 2016| Leave a Comment »
Sono la ragazza cattiva della storia,
quella che fornicò con tre uomini
e gli mise le corna a suo marito.
sono la donna
che lo tradì quotidianamente
per un miserabile piatto di lenticchie,
quella che lentamente
gli tolse la sua veste di bontà
fino a trasformarlo in una pietra
nera e sterile
sono la donna che lo castrò
con infiniti gesti di tenerezza
e falsi gemiti nel letto.
sono la ragazza cattiva della storia.
(María Emilia Cornejo)
“Soliloquio”
Posted in Emozioni in versi, tagged Hernán Zamora on 22 aprile 2016| Leave a Comment »
Se le parole ci possiedono
svuotano
Se possediamo le parole
eccedono
Tra vuoti ed eccessi
chi siamo?
Chi siamo
quando qualcuno ci detta
il suo soliloquio?
(Hernán Zamora)
“Amore mio…meu amor..”
Posted in Emozioni in versi, José Saramago on 21 aprile 2016| Leave a Comment »
“Amore mio”. Meu amor.
Ripetere queste due parole
per dieci pagine,
scriverle ininterrottamente,
senza sosta, senza spazi bianchi,
prima lentamente, lettera dopo lettera,
disegnando le tre colline
della M manoscritta,
l’anello tenue della E
simile a braccia che riposano,
il letto profondo di un fiume
che si scava nella U,
e poi lo sgomento o il grido della A
sulle onde del mare, eccole,
dell’altra M, e la O che non può essere
se non quest’unico nostro sole,
e infine la R divenuta casa,
o tetto, o baldacchino.
E subito dopo trasformare
questo lento disegno
in un unico filo tremolante,
la traccia di un sismografo,
perché le membra rabbrividiscono
e si turbano,
il mare bianco della pagina,
una distesa di luce
o un lenzuolo levigato.
“Meu amor, “amore mio” hai detto,
e l’ho detto anch’io,
spalancandoti la mia porta,
e tu sei entrata.
Tenevi gli occhi bene aperti
venendomi incontro,
per vedermi meglio o più di me,
e hai posato la borsa per terra.
E, prima che ti baciassi,
per poterlo dire serenamente,
hai detto:
“Stanotte rimango con te”.
(José Saramago)
“Mi abbandoneró al silenzio…”
Posted in Emozioni in versi, tagged Malú Urriola on 17 aprile 2016| 1 Comment »
Non ho bisogno di nient’altro stanotte,
Non voglio ascoltare vecchi aneddoti di poeti.
Non so se vedrò il futuro,
se almeno lo vedrò passare
per questi occhi.
Spero nell’unica gloria dei castrati.
Mi abbandonerò al silenzio,
come un criminale abbandona le armi
e il piacere del sangue.
(Malù Urriola)
“Il segreto del dimenticare…”
Posted in Emozioni in versi on 17 aprile 2016| Leave a Comment »
Vorrei il segreto
del dimenticare
far sparire quell’apparire
improvviso
dove sempre sono
il ladro, il traditore, il menzognero
non c’è riscatto né dio
ma solo un peso
che ritorna
e una vita
che non convince
(Antonio Nazzaro)
“….e torni in poesia!
Posted in Emozioni in versi, tagged Mario Bojórquez on 16 aprile 2016| Leave a Comment »
All’altra riva di quello che dico
si stende un ponte per arrivare alla mia parola
Ogni volta che pronuncio il mio nome
il mio nome torna a me sfigurato
Ogni volta che dico acqua, l’acqua si fa vento
il vento fuoco, il fuoco il mio nome esatto
però molto più pieno e più sconosciuto.
Lancio parole, nomi, versi all’altra riva
ogni volta
e ogni volta annuncia nuove intensità
di quello che non conosco.
Bisognerebbe gettare su questo ponte
quello che non dico, il mio silenzio
perché un volta torni poesia.
(Mario Bojórquez)
“Dietro ad una grande donna…”
Posted in Emozioni in versi, tagged Enrica Tesio on 13 aprile 2016| 4 Comments »
Dietro a una grande donna c’è un’adolescenza di merda.
Dietro a una grande donna c’è un’ombra di passato.
A mezzogiorno, quando il sole è più alto, scompare.
C’è l’adolescenza con tutto il repertorio di inadeguatezza, di pieni e di vuoti.
L’adolescenza da grande te la ricordi come un luna park chiassoso, ma quando ci passi attraverso vedi solo gli specchi deformanti: troppo grassa, troppo corta, troppo lunga, troppo piatta, troppo spessa.
C’è pure il calcinculo con quello che ti prende e ti lancia, ti fa volare, ma è un circolo vizioso. E la casa degli orrori, così simile a casa, così familiare. Il cibo non nutre e anche il divertimento fa paura.
Dietro a una grande donna ci sono gli ex, ex fidanzati, gli ex amici, gli ex lavori. “ex” ha quella x che è sembra una croce dove una volta c’era un tesoro. Ma “ex” in latino vuol dire anche “da”, come “uscire da”, “venire da” e a pensarci bene, gli ex sono anche radici, da lì si viene, da lì si riparte.
Dietro a una grande donna ci sono inverni infiniti.
Gli anni si contano in primavere, ma la maturità si misura in inverni. E si impara dagli alberi, che sono matti gli alberi a spogliarsi quando fa freddo, e invece no, abbandonano il superfluo, si fanno oggetti e aspettano.
E si impara dai ricci che si chiudono e le spine vanno fuori, non dentro. Si impara che la letargia non è l’allergia all’inverno, si impara il letargo, come pausa piena di vita e di malinconia.
Dietro a una grande donna ce n’è una uguale e più piccola, maligna, parla e pugnala, là dove fa male. Se la ignori scompare.
Dietro a una grande donna ce n’è un’altra uguale e arrabbiata che abbaia, morde e se la fai incazzare ti piscia pure sul tappeto. Se la accarezzi smette.
Dietro a una grande donna non c’è lato b o fattore c. Una grande donna di solito sa dire culo senza problemi e soprattutto sa riconoscere quando l’ha avuto e quando se l’è fatto.
Dietro a una grande donna non ci sono briciole per ritrovare la strada. La questione non è come tornare, ma se sia il caso di tornare.
Dietro a una grande donna c’è un futuro che non fa paura e “domani è un altro giorno” non è una minaccia.
Intorno a una grande donna c’è un girotondo di persone, di progetti e tutto si tiene alla faccia delle leggi della fisica e della ragione.
A fianco di una grande donna, qualche volta c’è un uomo. Lei lo guarda: “che bello averti conosciuto”, lui sorride: “bello aver voglia di conoscerti ogni giorno un po’ di più”.
Dietro una grande donna ci sono le incomprensioni, i tradimenti, i colpi dati, quelli ricevuti, quelli schivati. Ci sono i “mai più” e i “mai dire mai”, c’è la voglia di dare un senso all’insensato e di capire anche quando non c’è niente da capire.
Dietro a una grande donna c’è una donna che accetta di diventare grande. Con tutto il carico di dolore, di sofferenza e di bellezza. Sulle spalle.
(Enrica Tesio)
“Lei é lí….”
Posted in Antonio Nazzaro, Emozioni in versi, tagged Antonio Nazzaro on 13 aprile 2016| Leave a Comment »
Lei è lì
e non sai cosa dire
che parole trovare
E vorresti pioggia
e vento
per abbracciare
ma solo nuvole passano lente
come il non dire niente
e sono passi all’indietro
come un cuore
di vetro così fragile
da rompersi all’amare
(Antonio Nazzaro)
“La mia notte..”
Posted in Emozioni in versi, Frida Kahlo, tagged Frida Kahlo on 10 aprile 2016| Leave a Comment »
Ma la mia notte sa che ciò
che chiamano follia,
da ogni ordine, semina disordine,
è proibito.
La mia notte si chiede
cosa non sia proibito.
Non è proibito fare corpo con lei,
questo, lo sa,
ma si irrita nel vedere una carne
fare corpo con lei
sul filo della disperazione.
Una carne non è fatta
per sposare il nulla.
La mia notte ti ama fin nel suo intimo,
e risuona anche del mio.
La mia notte si nutre di echi immaginari.
Essa, può farlo.
Io, fallisco.
La mia notte mi osserva.
Il suo sguardo è liscio
e si insinua in ogni cosa.
La mia notte vorrebbe che tu fossi qui
per insinuarsi anche dentro di te
con tenerezza.
(Frida Kahlo)
“Lasceró qui la mutezza delle mie parole”
Posted in Anonimo, Emozioni in versi on 6 aprile 2016| 1 Comment »
Lascerò qui la mutezza delle mie parole, rese tali dall’indecenza di ogni metro quadro che calpesto e in cui trattengo da troppo il respiro.
Vorrei poche piccole cose che diventano enormi nell’irrealizzabilità inattesa che le divora. Vorrei poche piccolissime cose che il mondo avvolge e strangola nel suo marcire inarrestabile.
Distruggo a morsi tutte le grandi e grandissime cose che cercano disperatamente di trasalire.
Ingerisco veleni contro le inopportune rivelazioni dell’anima che chiedono voce, vomitando al contempo turbamenti inesplicabili.
Vorrei che le troppe gigantissime cose che ostruiscono la mia verità, diventassero di colpo minuscole, invisibili, innocue.
Vorrei che il mondo smettesse improvvisamente di decomporsi nell’inutile rincorrersi di attimi senza la dovuta importanza, di gesti mossi dall’insensatezza del tornaconto personale, di vuoti ricolmi di un vuoto più grande.
Vorrei poter liberare il mostro di tenerezza che tengo nascosto tra il cuore e la gola, riprendere a inspirare la purezza che finora ho espirato vacuamente
Vorrei semplicemente poter essere me, senza necessariamente essere sola con me.
“Il mestiere di svegliarmi”
Posted in Emozioni in versi, tagged Carmen Naranjo on 3 aprile 2016| Leave a Comment »