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Archive for novembre 2017

2017-11-29 17.00.44Da qui si doveva cominciare:
il cielo.
Finestra senza davanzale, telaio, vetri.
Un’apertura e nulla più,
ma spalancata.
Non devo attendere una notte serena,
né alzare la testa,
per osservare il cielo.
L’ho dietro a me, sottomano e sulle palpebre.
Il cielo mi avvolge ermeticamente
e mi solleva dal basso.
Perfino le montagne più alte
non sono più vicine al cielo
delle valli più profonde.
In nessun luogo ce n’è più
che in un altro.
La nuvola è schiacciata dal cielo
inesorabilmente come la tomba.
La talpa è al settimo cielo
come il gufo che scuote le ali.
La cosa che cade in un abisso
cade da cielo a cielo.
Friabili, fluenti, rocciosi,
infuocati e aerei,
distese di cielo, briciole di cielo,
folate e cumuli di cielo.
Il cielo è onnipresente
perfino nel buio sotto la pelle.
Mangio cielo, evacuo cielo.
Sono una trappola in trappola,
un abitante abitato,
un abbraccio abbracciato,
una domanda in risposta a una domanda.
La divisione in cielo e terra
non è il modo appropriato
di pensare a questa totalità.
Permette solo di sopravvivere
a un indirizzo più esatto,
più facile da trovare,
se dovessero cercarmi.
Miei segni particolari:
incanto e disperazione.
(Wislawa Szymborska )

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21768010_1687991057901660_1313939150871261501_nIo sono Eva, Signore.
E non voglio obbedirti
soltanto amarti
perché credo che l’Amore
contenga già l’Obbedienza.
Io sono Eva, Signore,
stanca di sacrifici
Eva che vuole gioire
perché crede che l’Allegria
contenga già il Servizio.
Io sono Eva, Signore,
anche senza figli,
perché una donna
anche con la mente è Madre
e il Grembo delle sue idee
da’ vita ad ogni Creazione.
Io sono Eva, Signore,
ed ho compreso che
“l’Amore per Sempre”
non era per Lui
non era per Te
ma era la sola Fedeltà possibile
che potevo garantire a me stessa.
Io sono Eva, Signore,
e oggi come ieri,
affronto il Lavoro
in casa e fuori.
Ma non nascondo più
la fatica di farlo
dietro il Sorriso ossequioso
della serva o della puttana.
E credo nella maternità,
ma non a costo della mia vita
e dell’Infelicità
di quelli che genero.
E credo nell’amore
ma non come Asservimento
del corpo,
del cuore,
dei pensieri.
E se qualcuno vuole Giocare con me
Prima deve addomesticarmi
come il Piccolo Principe
fece con la Volpe
e rinunciare
al dominio,
alle guerre
e agli eserciti
ai quali, nei secoli
è stato concesso
lo Stupro.
Perché io non sono più
una che si trasforma in albero
per sfuggire ai sottoprodotti maschili
del Violentatore Sacro
che, tante volte, qualcuno
ha chiamato “dio”.
Io sono Eva, Signore,
allevata, sfidando,
per miliardi di anni,
Roghi e Calunnie.
Eva
assai spesso Nemica
delle altre donne.
E, da sempre,
certamente
Sola.
Eppure
ancora spaventata
dalla Solitudine,
ancora terrorizzata
dall’Abbandono.
Eva che, però, ha deciso,
di non avere più Paura
di ciò che, in verità, Desidera:
la Libertà
anche a costo
della Solitudine.
Ho capito
Infatti,
Signore,
che esiste un terrore da abbattere
peggiore della Morte
e più potente di ogni Divinità.
Un terrore
sconfiggendo il quale
ogni libertà è possibile.
Quel terrore da abbattere
è la Paura della solitudine.
Ecco perché oggi,
Signore,
io sono Eva:
Libera e Sola.
E vengo, Felice,
ad incontrarti.

(Maria Rita Parsi)

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15202729_10154078809648176_6715535217838807123_nTra il credere e il non credere

c’è uno spazio intermedio,

una specie di intercapedine

in cui vivono

gli sguardi inquieti.

Ero colta da una grande

estraneità.

La dimensione in cui mi

muovevo era mia

e di nessun altro.

C’era la realtà

e c’erano i pensieri.

Tra questi due spazi

l’intercapedine della poesia.

Era lì che vivevo,

distante e vicinissima,

né sopra, né sotto,

ma accanto alle cose.

(Anaïs Nin)

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14955874_10154025995498176_1022592551938306866_n.pngLa vita è,

di fatto, una lotta.

Su questo punto

pessimisti e ottimisti

si trovano d’accordo.

Il male è insolente ed è forte;

la bellezza è stupenda,

ma è rara;

la bontà è spesso

soggetta a essere debole,

la follia a essere arrogante

e la malvagità

ad avere la meglio:

gli imbecilli ai posti d’onore

e i migliori in disparte;

e l’umanità,

nel suo complesso,

infelice.

(Henry James)

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 22339414_1422784907818159_5853023507850629399_oDisse la vecchia

guaritrice dell’anima:

Non fa male la schiena,

fa male il carico.

Non fanno male gli occhi,

fa male l’ingiustizia.

Non fa male la testa,

fanno male i pensieri.

Non fa male la gola,

fa male quello

che non si esprime

o si esprime con rabbia.

Non fa male lo stomaco,

fa male quello che l’anima

non digerisce.

Non fa male il fegato,

fa male la rabbia.

Non fa male il cuore,

fa male l’amore.

Ed è proprio lui,

l’ amore stesso,

che contiene

la piú  potente medicina.

(Ada Luz Marquez)

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22894084_1519961134760062_7315503430182247315_nAvrei lasciato perdere volentieri tutte le spiegazioni 
per passare al contatto fisico. 
E’ un modo di essere felici, ciechi.
Le idee fanno male. 
La consapevolezza fa male.
Capire fa male. 
La lucidità fa male.
Ma lasciarsi andare, 
abbandonarsi e vivere secondo natura, non fa male.
I miei occhi si stanno chiudendo,
mi sto lasciando andare alla corrente.

(Anais Nin)

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23117045_1441800129249970_4636971394690336989_oE se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.

(Constantinos Kavafis)

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22815388_1925177291032459_6788058054283162901_nFuori sei congelata,

vetro che sembra intatto,

dentro hai un meccanismo

rotto in schegge taglienti

che falciano senza pietà,

un cronometro che

pretende di non morire.

A volte vorresti solo dormire,

magari per anni,

e risvegliarti nuova,

sana, pulita,

tutta intera.

Favolosamente stabile.

(Giovanni Arduino)

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22555223_1639516279446800_6540441670431595835_nOk, forse non ha le gambe più belle del mondo, non ha i capelli sempre perfetti, non è sempre impeccabile.

Ma credimi, innamorati di lei.

E non innamorarti delle cose comuni, di quelle che puoi amare in tutte, il sorriso, gli occhi, il modo di camminare.

Innamorati piuttosto del suo arrossire quando le sei vicino. Innamorati della sua timidezza, del suo nascondere il viso nella sciarpa quando si sente di troppo, del suo stringersi nelle spalle quando ha freddo.

Innamorati della sua espressione dolce quando ti guarda, e del sorriso che le viene spontaneo quando le parli.

Innamorati di lei quando si perde nei suoi pensieri, innamorati di lei quando è allegra e ha voglia di ridere e scherzare, ma innamorati di lei soprattutto nei suoi momenti no, nei suoi momenti tristi e solitari.

Innamorati di lei quando non vorrà raccontarti del suo passato, e di quando invece darà libero sfogo ai suoi ricordi, soprattutto a quelli dolorosi, quelli che hanno lasciato una ferita che ancora nessuno ha curato.

Innamorati di lei perché sarà una battaglia ogni volta, perché passerete giornate intere a litigare per poi ritrovarvi stanchi la notte a dormire abbracciati.

Perché lei non è abituata all’amore ma quando lo farà, credimi, ti amerà più di chiunque altra.

(Dal web)

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14731290_1085973818165938_8050360579102120751_nO donne povere e sole,

violentate da chi

non vi conosce.

Donne che avete mani

sull’infanzia,

esultanti segreti

d’amore tenete conto

che la vostra voracità

naturale non

sarà mai saziata.

Mangerete polvere,

cercherete d’impazzire

e non ci riuscirete,

avrete sempre il filo

della ragione che vi

taglierà in due.

Ma da queste profonde

ferite usciranno

farfalle libere.

(Alda Merini)

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