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Archive for giugno 2013

3

Tu ritorni col cervello ed il cuore sbranati da una ferita gravissima: ma gli altri lo ignorano perché nelle apparenze tu sei come prima.

Lasciali in questa illusione , non raccontare che sei cambiata, non raccontare la guerra che ti ha fatto cambiare

(Oriana Fallaci)

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5 (2)Siamo come candele accese.

Il rosso della fiamma non è l’unico colore,

ma solo il più esterno e visibile.

Ci sono anche il giallo e il blu alla base,

intorno allo stoppino.

Allo stesso modo in noi convivono tre livelli di “combustione”:

il rosso delle passioni all’esterno,

il giallo delle emozioni e,

alla base, il blu dello spirito.

Chi passa la vita a inseguire passioni per provare emozioni fa una cosa molto vitale,ma insufficiente ed è per questo che rischia di rimanere sempre

inappagato.

Per trarre dai sensi tutto ciò che possono darti, occorre lavorare sullo strato più profondo e nascosto. Imparare a cercare risposte all’interno e non all’infuori di te.

Altrimenti sarai sempre vittima delle circostanze e degli ondeggiamenti emotivi altrui.

(Massimo Gramellini)

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3 (3)Avrei dovuto avere due cuori,

il primo insensibile,

il secondo costantemente innamorato:

questo lo avrei affidato a coloro per cui batte

e con l’altro avrei vissuto felice.

(Amin Maalouf)

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3 (3)Ma i veri viaggiatori partono per partire;

cuori leggeri, s’allontanano come palloni,

al loro destino mai cercano di sfuggire,

e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!

 

I loro desideri hanno la forma delle nuvole,

e, come un coscritto sogna il cannone,

sognano voluttà vaste, ignote, mutevoli

di cui lo spirito umano non conosce il nome!

(Charles Baudelaire)

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4 (2)Un giorno, dondolando sull’orlo

di tutto ciò che è, avvertii nel corpo

la presenza di un’ombra irreparabile

che spingeva altrove la mia vita.

Nessuno lo sapeva, solo il quaderno

bianco si era accorto che avevo spento

le candele, accese per crear parole:

senza di loro non mi dispiaceva morire.

Soffrivo tanto! Tanto m’avvicinai

alla fine dei tormenti! Non dissi una parola.

Era l’anima, ancora debole,

che cercava un’altra età.

Mi misi a vivere, e vivrò a lungo.

Da quel giorno chiamo tormento

terreno solo ciò che non ho cantato;

il resto lo chiamo beatitudine.

(Bella Achmadulina)

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3 (3)Tutte le profezie raccontano

che l’uomo creerà la propria distruzione.

Ma i secoli e la vita che sempre si rinnova

hanno anche generato una stirpe di amatori e sognatori;

uomini e donne che non sognano la distruzione del mondo,

ma la costruzione di un mondo pieno di farfalle e di usignoli.

(Gioconda Belli)

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3 (3)

Sapessi quanto è duro tirare fino a sera

calcarla, sospingersi in avanti

pensar che restano ancora

rimasugli di giorno per non pensarti

banchine bassoventre

Sapessi com’è duro il coraggio

a volte

Alzarsi affrontare il mattino

con tanta notte dentro

sedersi alla finestra

a intrecciare distanze

a vagheggiar telefoni

consegne e rituali

Sognarti

nella simmetrica consuetudine

dell’abbraccio

amarti senza affanni

odiarti senza imbrogli

temere che nulla resti

sapere che nulla avremo

guardarci senza quasi

lasciarci senza ieri

Sapessi come duole

stare senza te

a volte

(Milton Fernandez)

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4Così io

verso di te

tendo inesorabilmente:

anche appena separati,

anche appena abbiamo finito di vederci.

Conclusione:

Niente cancellerà via l’amore,

nè i litigi, nè i chilometri.

E’ meditato,

provato,

controllato.

Alzando solennemente i versi, dita di righe,

lo giuro:

amo

di un amore immutabile e fedele.

(Vladimir Majakovsky)

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4 (3)Era troppo amore.

Troppo grande, troppo complicato,

troppo confuso,

e azzardato e fecondo e doloroso.

Era tutto quello che potevo dare,

più di quanto mi convenisse.

Per questo si infranse.

Non si esaurì, non finì, non morì,

semplicemente si infranse,

crollò come una torre troppo alta,

come una scommessa troppo alta,

come un’aspettativa troppo ambiziosa.

(Almudenas Grandes)

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2 (2)Vieni con me,

trasformerò il nostro appartamento

in un posto lontano dal mondo,

solleverò il parquet affinchè tu possa farci un giardino, imparerò a pilotare aerei, anche se saranno di carta.

Fabbricherò per te spiagge di sabbia sopra i tetti.

Ci inventeremo la vita ogni mattina.

Non ho più paura della felicità, incontrandola in corridoio imparerò a salutarla…

(David Trueba)

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Sereno

Sensi, forme e colori: dalle parole alla grafica

Affreschi della Cupola del Duomo di Firenze

Sereno il cielo:
ha cambiato colore.
Improvvisamente…
Così torno a scrutarmi
in uno specchio che grida
tutti i miei errori.
Nessuno mi aveva avvertita
– Nessuno. –
che la coscienza rimane sempre viva
e che il cielo cambia spesso colore.
Ma oggi il sereno
buca talmente il mio animo
che ho deciso di guardare
dal di dentro fuori
e tutto assume un aspetto.
– Diverso. –

22 giugno 2013

Sereno © Paula Becattini

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