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Archive for settembre 2015

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…..Della diversità di chi odia

della diversità di chi giudica

della diversità di chi mette all’indice

della diversità di chi condanna a morte

della diversità di chi comanda

della diversità di chi obbedisce

della diversità di chi giura il falso

della diversità di chi nasconde la verità

della diversità di chi usa violenza

della diversità di chi non si accontenta

della diversità di chi ostenta

della diversità di chi offende la vita..

(Luca Bassanese)

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Un barcone di migranti ANSA / ETTORE FERRARI

Vengo da lontano, ma non so dove sto andando.

Vengo da lontano senza sapere dove sto andando.

Vengo da lontano e ho attraversato il mio paese crivellato.

Vengo da lontano senza avere chiara una meta!

Partii da una capitale in fiamme, che ha perduto lo Stato.

Vengo da lontano senza meta e senza dove.

Mio padre si è perduto in una guerra

che ha tanta fame e tanta sete.

Mia madre si è ritrovata sola

in mezzo a tanti lamenti di infanti.

Un giorno di tanti anni fa,

fuggii dalla mia terra

che beve sangue invece che acqua.

Ho dimorato galere di tante città diverse,

tutte sporche e abitate da pidocchi.

Ho camminato nella sabbia rovente dei deserti,

pensavo alla morte ma la vita mi voleva con sé.

Vengo da lontano per trovarmi al mare

senza saper nuotare,

vengo da lontano,

nonostante la barca ballasse tra le onde,

i corpi gonfi hanno fatto la mia salvezza.

 (Il Druido di Dublino* Antar Mohamed Marincola)

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Amo questo genere di Umanita’.
Le donne di “Las Patronas”, ogni volta che vedono passare quel treno in corsa di fronte ai loro campi, lanciano agli immigrati sacchi di plastica con viveri (riso, succhi di frutti, pane, qualche dolcetto) e bottiglie d’acqua per permettergli di arrivare sani e salvi a destinazione. Sono madri e contadine che difendono i diritti dei migranti, di tutti i migranti, non importa la nazionalità.
“Sono nostri fratelli e sorelle. Ci è capitato tante volte in questi anni che madri venissero a cercare i propri figli. Figli partiti e mai più tornati”.
Si calcola che ogni anno 400mila immigrati centro-americani percorrano più di 8mila chilometri in clandestinità, nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti attraverso il Messico. Molti non raggiungono la destinazione, perché muoiono durante il tragitto, alcuni vengono sequestrati mentre altri rimangono feriti gravemente.
(dal web)

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