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Archive for aprile 2012

 

Col tempo l’oscurità sbiadisce pian piano

ma non mi conforta

Qualcuno vuole proteggermi nel momento del bisogno?

 

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Ho quasi paura, in verità,

tanto sento la mia vita allacciata

al pensiero radioso

che l’anima mi ha preso l’altra estate,

tanto la tua sempre cara immagine

abita in questo cuore tutto tuo,

questo mio cuore soltanto bramoso

di amarti e di piacerti!

Io tremo – e tu perdona

la mia estrema franchezza –

se penso che un sorriso, una parola

da parte tua son legge ormai per me,

e che ti basterebbe un solo gesto,

una parola, un battito di palpebre,

per chiudere il mio essere nel lutto

della sua celeste illusione.

 

(Paul Verlaine)

 

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È un peccato che tu non sia con me

quando guardo l’orologio e sono le quattro

e finisco la pagina e penso dieci minuti

e stiro le gambe come tutte le sere

e faccio così con le spalle per allentare la schiena

e piego le dita e ne ricavo menzogne.

 

È un peccato che tu non sia con me

quando guardo l’orologio e sono le cinque

e sono una maniglia che calcola interessi

o due mani che saltano su quaranta tasti

o un orecchio che ascolta come latra il telefono

o un tipo che fa numeri e ne ricava verità.

 

È un peccato che tu non sia con me

quando guardo l’orologio e sono le sei.

Potresti avvicinarmi di soppiatto

e dirmi “Come va?” e resteremmo

io con la macchia rossa delle tue labbra

tu con il segno blu della carta carbone.

 

(Mario Benedetti)

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Il chiasso di tre cose

va per il mondo sopra oceani,nevi,

terre di siccita’ e risaie:

e nessuna membrana dell’udito

lo cattura, il chiasso di tre cose.

Il chiasso del sole che va per il cielo,

il chiasso della pioggia

quando il vento la stacca dalle nuvole

e il chiasso dell’anima

da un corpo che la sputa.

 

(Erri De Luca)

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Mi hai dato due incarichi.

1) Non telefonarti.

2) Non vederti.

Adesso sono un uomo occupato.

 

C’è anche un terzo incarico:

non pensare a te.

Ma tu non me l’hai affidato.

 

(Viktor Šklovskij)

 

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Se prima di ogni nostro atto

ci mettessimo a prevedere

tutte le conseguenze,

a considerarle seriamente,

anzitutto quelle immediate,

poi le probabili,

poi le possibili,

poi le immaginabili,

non arriveremmo neanche a muoverci

dal punto in cui

ci avrebbe fatto fermare

il primo pensiero.

 

(Josè Saramago)

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Non era un’emozione simile all’innamoramento

o al desiderio sessuale.

Era come se qualcosa si fosse insinuato

attraverso una piccola fessura

e tentasse di riempire un vuoto

che c’era dentro di lui.

Ecco cosa provava.

Non si trattava di un vuoto provocato da lei.

Esisteva dentro di lui

da un tempo incalcolabile.

Lei vi aveva proiettato

sopra una luce speciale,

illuminandolo.

 

(Haruki Murakami)

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E a guardarti da dietro

sei più cara che mai

e mi sembra che possa sentire

i pensieri che fai.

 

Pedaliamo sul mare

io qui dietro di Te

penso questo è l’amore

più vero che c’è.

 

Sì riprovo ad amare

e lo faccio con Te

anche se tutto è un po’ arrugginito

lo so che c’è

 

Basterà cominciare poi

viene fuori da se

ed è sempre il malanno più bello

 

Sento un po’ la fatica

sono gli anni che ho

ridi poco che c’è una salita

e lì Ti annienterò

 

Ho un trenino nel petto

e uno vero più in la

ma di amare non smetto

fin che ce la fa.

 

E a sentirti da dietro

mentre parli con me

qualche cosa la perdo nel vento

e il profumo di Te.

 

Poi Ti volti a guardarmi

mi domandi che c’è

non c’è niente

respiro quest’aria.

 

Lo respiro più forte

questo istante con Te

che mi sembra di tutta vita

il migliore che c’è

dura il tempo di un bacio

non staccarti da me

perchè questo è un regalo

è il più grande.

 

E c’è un altra salita

vuoi tentarla con me

noi che abbiamo un trenino nel petto

e sappiamo cos’è.

 

Pedaliamo sul mare

io qui dietro di Te

penso questo è l’amore

più vero che c’è.

 

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Dove gli occhi si chiudono;

dove il tempo fa echeggiare

il nicchio del silenzio;

dove il chiaro deliquio si dissolve

nell’aroma dei nardi e del sesso;

dove gli arti son lacci, e le bocche

non respirano, ansano frementi;

dove le dita tracciano altre orbite

per lo spazio dei corpi e delle stelle;

dove la breve agonia; dove la pelle

si fonde nel sudore; dove l’amore.

(Josè Saramago)

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Ovunque Tu sia,

ovunque Tu,

immeritatamente,

mi guardi,

ovunque Tu stabilisca

io abbia una casa,

fosse pure una grigia prigione,

io so che da qualsiasi pietra

Tu puoi far scaturire un fiore

nel perimetro della mia mente.

 

(Alda Merini)

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Sono stanco di vedere facce femminili ritoccate,

tette strabordanti dalle scollature in concorrenza,

culi in mostra, tacchi, trucchi fetish

e gesti hard da donnacce,

ormai non più distinguibili da quelle del mestiere.

Voglio vedere donne con la loro femminilità

nei gesti morbidi e gentili,

nei sorrisi aggraziati, nelle movenze seducenti,

ma accennate, dalle parole dolci e decise allo stesso tempo.

Dai pensieri originali e nuovi.

Vorrei vedere donne indipendenti,

non succubi dell’uomo a cui immolano la propria dignità,

femmine dai cuori di ghiaccio fuso,

compagne e amiche dell’uomo,

libere e sincere.

Vere.

 

(Charles Bukowski )

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Certo che ti farò del male.

Certo che me ne farai.

Certo che ce ne faremo.

Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza.

Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno.

Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza.

 

(Antoine de Saint-Exupéry)

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