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Archive for novembre 2013

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4

Era diventata funambola per amore dell’equilibrio.

Lei, la cui vita si svolgeva come un filo tortuoso, disseminato di viluppi che intrecciavano e scioglievano tra loro sinuosità della sorte e insipidezza dell’esistenza, eccelleva nell’arte sottile e insidiosa del fare evoluzioni su di una fune tesa.

Non si sentiva mai così a suo agio come quando camminava sul filo a mille piedi dal suolo.

Senza deviare di un solo millimetro dalla rotta.

Era il suo destino.

Avanzare passo dopo passo.

Da un capo all’altro della vita.

(Maxence Fermine)

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Desidero le cose che alla fine mi distruggeranno.

(Sylvia Plath)

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4 (3)

Ogni giorno reca con sè

un’ora torbida e tesa.

Parlo con la mia pena a voce alta,

senza aprire gli occhi assonnati.

Ed essa batte come il sangue,

riscalda come il respiro,

come l’amore felice

è giudiziosa e cattiva

(Anna A. Achmatova)

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Mia cara,

nel bel mezzo dell’odio

ho scoperto che vi era in me

un invincibile amore.

Nel bel mezzo delle lacrime

ho scoperto che vi era in me

un invincibile sorriso.

Nel bel mezzo del caos

ho scoperto che vi era in me

un’ invincibile tranquillità.

Ho compreso, infine,

che nel bel mezzo dell’inverno,

ho scoperto che vi era in me

un’invincibile estate.

E che ciò mi rende felice.

Perché afferma che non importa

quanto duramente il mondo

vada contro di me,

in me c’è qualcosa di più forte,

qualcosa di migliore

che mi spinge subito indietro.

(Albert Camus…forse)

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4 (10)

Ci sono corpi come fiori

altri come pugnali

altri come lacci d’acqua

ma tutti, prima o poi

saranno bruciature

che in un altro corpo affondano

trasformando grazie al fuoco

una pietra in un uomo.”

(Luis Cernuda)

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5

Non diceva parole,

ascoltava soltanto un corpo interrogante,

ignorando che il desiderio

è una domanda per cui non c’è risposta,

una foglia il cui ramo non esiste,

un mondo di cui il cielo non esiste.

L’angoscia si fa strada

tra le ossa risale per le vene,

erompe nella pelle,

in zampilli di sogno,

fatti carne

che interroga le nubi.

Qualcuno che ci sfiori,

uno sguardo fugace

tra le ombre bastano

perché il corpo s’apra in due

avido di ricevere in se stesso,

altro corpo che sogni;

nuda

metà e metà,

sogno e sogno,

carne e carne,

uguali in figura, in amore, in desiderio.

E sia pure soltanto una speranza,

perché il desiderio è una domanda

la cui risposta nessuno conosce…

(Luis Cernuda)

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4

Sola, sola, sola…

Ho il cervello stanco

e il cuore che fa male.

Dov’è la pace, il centro?

Voglio essere capace di stare sola,

e di trovarlo stimolante

non una semplice attesa

(Susan Sontag)

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65

Delia era tante cose.

E a Gae erano piaciute quelle donne insieme.

Falde su falde,ghiaccio e fiamme,

tutti i colori delle emozioni.

La sensazione che il vento se la mangerà,

che tu devi tenerla insieme.

Gli piaceva un casino parlare con lei,

vederla cambiare,

guardare tutte quelle facce che faceva,

tutti i gesti che liberava.

Una mandria in corsa

dentro quegli occhi da indiana millenaria.

Era una pacchia.

L’antinoia.

(Margaret Mazzantini)

 

 

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“Microcosmo”

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Lei non era una donna

che parlava solo con le parole,

no,era l’intero suo microcosmo

che allagava di forti emozioni..

…i suoi capelli raccontavano storie

portate dal vento

sussurrate su campi di grano,

i suoi occhi erano racconti di onde,

di tempeste burrascose

che avevano il piacere di sentirsi infrante

da quel mare che l’inondava dentro..

(@IlPIanistaSulTetto)

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64

Amiamo nel modo in cui mangiamo.

Per noia, per distrazione, per vuoto, per bisogno.

Raramente con quel gusto che è amore.

Come quando ci abbuffiamo,

senza entusiasmo e senza fare distinzione.

Oppure digiuniamo, e crampi di pensieri

ci dilaniano lo stomaco senza farci dormire.

Amiamo come mangiamo…

Ma il pericolo maggiore

è non sentire più alcun sapore.

(Ossimoro Tossico)

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6

Ho chiuso la mia finestra

perché non voglio udire il pianto,

ma dietro i grigi muri

altro non s’ode che il pianto.

Vi sono pochissimi angeli che cantano,

pochissimi cani che abbaiano;

mille violini entrano nella palma della mia mano.

Ma il pianto è un cane immenso,

il pianto è un angelo immenso,

il pianto è un violino immenso,

le lacrime imbavagliano il vento.

e altro non s’ode che il pianto.

(Federico Garcia Lorca)

 

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