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Posts Tagged ‘Alejandro Jodorowsky’

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Oggi stesso smetti di criticare il tuo corpo.

Accettalo com’è senza preoccuparti degli sguardi altrui.

Non ti amano perché sei bella.

Sei bella perché ti amano.

 

(Alejandro Jodorowsky)

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Come un olio nero la tua assenza

invadendo i mobili, i vestiti , lo specchio

gli occhi dei mie gatti, ogni lettera

d’ogni riga d’ogni pagina d’ogni libro,

e più sotto alla ferita, niente,

solo la morta eco della tua voce

e io dentro al pozzo eternamente cadendo

senza raggiungere il tuo nome, scrigno d’acciaio

dove dormono per sempre le mie sementi.

Le tue carezze per l’altro nella mia pelle sono sferzate,

sono il cielo dell’alba attraversato da spine,

sono le lenzuola del letto trasformate in pantano,

sono le mie mani che graffiano l ‘aria fino a tirarne fuori sangue.

Non ho saputo offrirti tagliate su un piatto

né le mie orecchie nè le mia anima,

t’ho tirato rinchiusa in un cimitero pieno di lapidi

che portano solo il mio nome,

oggi avanzo nelle tenebre piangendo lacrime di sette metri

sotto la mia maschera di cane

mentre lontano lontano lontano e più lontano

balli cercando di assomigliare ai tuoi propri limiti.

 

(Alejandro Jodorowsky)

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Quando attraversi il vuoto che giace sotto il tempo

– lì dove i contrari altro non sono che dolori

del mio proprio misterioso cuore senza individuo –

solo allora i miei occhi si distaccano dal mondo

per vederti nel centro intorno al quale mi creo

Solo allora m’immergo nelle tue acque celestiali

e lo spazio indugia fino a che muore il tempo

e la coscienza nella mia materia è un dio indifferente

e l’attore e lo spettatore sono una stessa ombra

e nella fortezza mentale si apre un abisso verde

lì tu sola ci sei tu sempre tu definitivamente tu

vergine di carne in cui mi si è dissolta l’anima

luce rossa sangue dell’alba.

 

(Alejandro Jodorowsky)

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Mi sentivo vuoto.

Non potevo scrivere,

ne` pensare ne` sentire.

Se mi avessero chiesto chi ero,

la mia risposta sarebbe stata:

-Sono uno specchio in frantumi-.

 

(Alejandro Jodorowsky)

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Mi rivolto nella cenere

Cercando di trovare un po’ di brace.

Mi siedo a chiacchierare con l’ombra

Che un giorno d’estate hai dimenticato sul sofà.

Sogno le orme di passi

Che una notte persero la memoria.

Nessuno passò mai da queste parti.

Si affitta vuoto l’appartamento

Di una casa che non c’è più

 

(Alejandro Jodorowsky)

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“Poco a poco stai entrando nella mia assenza
goccia a goccia riempiendo la mia coppa vuota
là dove sono ombra non smetti di apparire
perchè soltanto in te le cose si fanno reali
allontani l’assurdo e mi dai un senso
ciò che ricordo di me è quello che sei
giungo alle tue sponde come un mare invisibile”

(Alejandro Jodorowsky)

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Nulla posso dire di te trascorri nell’ombra

E’ per questo che nell’oscurità sei la mia guida

Innominabile mi offri la schiena

per il mio tatto e le mie ansie il cammino dei re

e nella tua superficie profonda cade il mio spirito cieco

un raggio assetato di se stesso Tu sei un’altra cosa

Posso entrare in te soltanto come interferenza

affinchè le mie carezze siano portate

come i resti d’un naufragio

dall’incommensurabile fiume di parole

che sotto la tua pelle attraversa l’infinito spazio del silenzio

(Alejandro Jodorowsky)

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