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Archive for 30 luglio 2012

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Finché tu esisti,finché il mio sguardo

ti cerca oltre le colline,

finché nulla

mi riempie il cuore

che non sia la tua immagine, e ci sia

una remota possibilità che sia viva

in qualche luogo, illuminata

da una luce – qualsiasi…

Finché

sento che tu esisti e ti chiami

così, con quel tuo nome

così piccolo,

continuerò come ora,

mia amata,

affranto dalla distanza,

sotto questo amore che cresce e non muore,

sotto questo amore che continua e mai finisce.

(Ángel González)

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Non sono da quella parte del ponte che si attraversa

Nella corrente d’aria di una Vistula sterrata

Sono chiazza

Informe

Verbo senza contorno

Disambientata.

Eri tu quell’ombra dietro alle mie spalle?

Ancora sento sulla schiena tracce di sconosciuto

Sui fianchi, sulle cosce, sulla nuca forse

Ampolle a ventosa

Risucchio che drena

Una perdita perpetua di parole acquisite

Il salasso dell’anima di volatile migratore

buchi ridotti a vocaboli incidentali

Words, mots, palabras, slowa

Non vorrei più usare parole di altri

Ma allora quali?

Se non ho le mie

(Barbara Serdakowsky)

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Sapendo che ti amo,

e quanto sono difficili

le cose dell’amore,

preparo in silenzio

il tavolo da gioco, colloco i pezzi

sulla scacchiera, dispongo i posti

necessari perché tutto

cominci:

le sedie

una di fronte all’altra,

sebbene sappia

che le mani non possono toccarsi,

e che al di là delle difficoltà

esitazioni, arretramenti

o avanzamenti possibili, solo gli occhi

trasportano, forse,

un’ipotesi

d’intendimento.

E’ allora che arrivi,

e come se un vento del Nord

entrasse da una finestra aperta,

tutto il gioco vola per aria,

il freddo ti riempie gli occhi di lacrime,

e mi spingi dentro, dove

il fuoco consuma quel che resta

del nostro rompicapo.

(Nuno Júdice)

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Scrivo quando la passione

mi travolge l’anima

e non posso acchiapparla

con le mani.

Essa vuole scappare

 correre in turbinii

con il vento.

Allora, con le dita

trasferisco sulla carta

i sentimenti,

le paure, gli amori

le inquietudini,

tutto in bianco e nero,

E torno ad essere

ancora una volta

la più imperterrita

delle statue.

(Adriana Alarco de Zadra)

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